Chi è al centro del mio cuore?

Abbiamo da pochi giorni festeggiato qui al Santuario i 130 anni dell’Incoronazione della Statua della Madonna della Guardia. Mi è ritornato alla mente un canto intitolato Te al centro del mio cuore. In particolare, mi è capitato di meditare queste parole del testo: «Al centro del mio cuore ci sei solo Tu». Questa frase mi sembra che possa riassumere il significato profondo dell’evento spirituale che, come Santuario e come Diocesi, abbiamo vissuto venerdì 14 giugno.

Abbiamo espresso la volontà che al centro del nostro cuore, della nostra vita e delle nostre scelte ci siano il Signore Gesù e Sua Madre Maria. Abbiamo preso consapevolezza dell’importanza di «saperci decentrare»! Cosa voglio intendere con queste parole? Penso che «saperci decentrare» sia un’opera spirituale fondamentale per riconoscere che al centro della nostra esistenza non c’è il nostro Ego, la nostra presunzione di essere «gli organizzatori del mondo», la nostra autostima sempre oscillante, la nostra volontà di decidere non solo della nostra vita ma anche di quella degli altri.

Don Andrea Robotti, rettore del Santuario, incorona la statua della Madonna della Guardia (foto Alberto Macchiavello/Il Cittadino)

Sapersi decentrare è un atto di verità perché abbiamo capito che il mondo non dipende da noi.

Sapersi decentrare è un atto di umiltà perché abbiamo compreso che c’è Qualcuno che ci ama, vuole il nostro bene e ci può aiutare.

Sapersi decentrare non è rinunciare alla vita ma aver compreso che consegnare la nostra esistenza al Signore è il modo migliore per essere veramente liberi.

Sapersi decentrare non è svilire i nostri bisogni e necessità ma è riconoscerli parte di un tutto più grande.

La Madonna è un esempio di tutto questo.

La preghiera del Magnificat non è una autoesaltazione ma è un inno alla grandezza di Dio e delle Sue opere. Maria è riuscita a compiere una “decentrazione intelligente” perché, non solo non si è messa al centro, ma ha saputo Chi mettere al centro.

Questa è una intuizione molto importante ed è un insegnamento che può dare una svolta significativa alla nostra vita. Infatti, non basta avere l’umiltà di non mettersi al centro, ma ci vuole anche l’intelligenza di capire chi merita questo posto!

Vorrei, pertanto, ritornare alla frase della canzone che ho proposto all’inizio di questo editoriale: «Al centro del mio cuore ci sei solo tu».  E mi chiedo: queste parole sono una domanda, un’affermazione o un desiderio?

Forse mi sto domandando chi abita il mio cuore e a chi sto dando il primo posto nella mia vita. Forse voglio affermare la scelta di rinunciare a tutti gli “idoli” che possono presentarsi nelle mie giornate. Forse desidero avere il Signore come riferimento essenziale per la mia esistenza, ma riconosco che il percorso di conversione è ancora lungo.

L’augurio è che la festa dell’Incoronazione sia per tutti noi, amici e devoti di Maria, regina della Guardia, l’avvio per una profonda e serena riflessione sulla centralità di Gesù e del Vangelo nella nostra vita e nelle nostre scelte.