Lo sguardo oltre la nebbia

Don Andrea Robotti

Chi viene al Santuario della Madonna della Guardia è spesso abituato a immergersi nella nebbia che avvolge la Basilica. Si dice: «La Madonna ha il cappello». Si è praticamente dentro le nuvole, mentre altre volte le nuvole stesse sono sopra il Santuario e diventano una lunga distesa che non permette di vedere il sole, la luna e le stelle. In pochissime occasioni, invece, il Santuario è sopra le nubi e sotto di lui c’è un mare soffice che crea una visuale unica e irripetibile. In questi mesi mi è capitato diverse volte di assistere a questo spettacolo della natura che mi ha suscitato alcune riflessioni.

Anche nella nostra vita può succedere qualcosa di simile. Perché?

Ciascuno di noi, probabilmente, qualche volta si è trovato immerso nelle nebbie dellesistenza umana senza riuscire a trovare vie duscita. Sperimentiamo una sensazione di smarrimento. Quante decisioni difficili la vita ci mette davanti e quanto è complicato scegliere la cosa giusta da fare! In famiglia, nella società, sul lavoro e in tutti gli ambienti in cui ci muoviamo, troviamo dei bivi che interpellano la nostra coscienza. Incomprensioni, aggressività, delusioni affettive, difficoltà economiche, fatiche relazionali…Sembrano paralizzare la nostra vita e annebbiare la nostra volontà. Siamo come storditi dalle gravi notizie (guerre, ingiustizie…) che ci giungono dal mondo e ci chiediamo: ma io cosa posso fare? È una domanda importante, ma non vediamo soluzioni! Sappiamo (forse?) dove andare, ma non sappiamo come arrivarci.

Altre volte il cielo coperto sopra di noi ci impedisce di vedere la luce e di avere dei punti di riferimento. Alziamo lo sguardo, ma non vediamo altro che un soffitto grigio che ci separa dall’azzurro del cielo. Siamo quasi obbligati a guardare verso il basso e le nostre esigenze spirituali rimangono deluse e senza risposta.

Quando, invece, siamo sopra le nuvole, tutto diventa chiaro. Dall’alto si vede meglio e le nuvole della nostra esistenza non possono schiacciarci. Sopra il grigiore di una quotidianità mal vissuta scopriamo qualcosa di inaspettato: Dio c’è e ci ama. Scopriamo che Dio non ha mai smesso di prendersi cura di noi e non perde occasione per dimostrarcelo.

Certamente le nuvole dei problemi e delle difficoltà rimangono ma, da questa prospettiva, tutto acquista un senso e un significato. È la prospettiva di Dio, che Maria ha fatto propria in tutta la sua esistenza umana. Da questo monte la Madonna guarda gli abitanti dei vari paesi della Val Polcevera, della città di Genova e del mondo intero con immensa dolcezza e amore. E noi come guardiamo?  Questa è la sfida che vogliamo raccogliere: guardare la vita con gli occhi di Dio. Forse la Madonna della Guardia ci invita proprio a fare questo: salire sul monte Figogna per guardare la nostra vita in modo nuovo, salire al Santuario per vedere quello che normalmente non vediamo. Qui al Santuario Maria affida a tutti un compito: tornare a casa con la capacità di scorgere l’Amore di Dio ed essere pronti a testimoniarlo!