Il ricordo della Festa… guardando al Giubileo

di Don Andrea Robotti

«Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Luca 1, 45).

Queste sono le parole che Elisabetta, piena di Spirito Santo, rivolge a sua cugina Maria quando la accoglie nella sua casa. Parole che esprimono la beatitudine che la Madonna vive nella sua esistenza. È veramente un bellissimo complimento poter dire: «Beata te perché hai creduto alla parola di Dio», «Beata te che ti fidi del Signore», «Beata te che hai capito a chi affidare la tua vita».

A tutti noi fa piacere ricevere un complimento, perché normalmente esso valorizza il nostro impegno in un lavoro, riconosce lo sforzo nel cercare di fare una cosa al meglio, mette in risalto una nostra capacità o dote. Chissà se anche a noi è capitato di ricevere lo stesso complimento che ha ricevuto Maria! Chissà se dai nostri comportamenti, dal nostro modo di pregare, dalle scelte che facciamo, traspare la beatitudine di chi crede che quello che il Signore dice si realizza veramente. Maria ci suggerisce che la vera felicità consiste nell’affidarsi a Dio piuttosto che a sé stessi!

Un momento della veglia del 28 agosto al Santuario della Guardia

È interessante notare la risposta che Lei dà a sua cugina Elisabetta: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Luca 1, 46-47). Con queste parole Maria non si prende i meriti di questa beatitudine. Non cade nella trappola dell’autoesaltazione! Lei fa grande il Signore e lo loda dal profondo del suo cuore! Speriamo di riuscire a vivere anche noi le situazioni della vita con l’umiltà e la gratitudine della Madonna. 

Ho preso spunto per queste riflessioni dal Vangelo della Visitazione, Vangelo che leggiamo il giorno della Solennità della Madonna della Guardia. Quest’anno per me questa festa ha avuto un significato tutto particolare per almeno due motivi. Innanzi tutto, perché è stata la prima volta che vi ho preso parte come rettore del Santuario. Inoltre, nei giorni successivi al 29 agosto, ho avuto la gioia di partecipare a diverse feste dedicate alla Madonna della Guardia. Vorrei ringraziare i sacerdoti e le comunità di Murta (Genova), Calice Ligure (Savona) e Gattorna (Genova) per la loro testimonianza di amore e di affetto per Maria!

Qui sul monte Figogna durante la novena abbiamo affrontato il tema della preghiera, raccogliendo l’invito di papa Francesco a «dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo» (vedi Lettera del Santo Padre Francesco a S.E. Mons. Rino Fisichella per il Giubileo 2025, Libreria editrice Vaticana, 24 pagine, 1,80 euro).  Anche noi vogliamo vedere nella preghiera «la bussola che orienta, la luce che illumina il cammino e la forza che sostiene nel pellegrinaggio che condurrà a varcare la Porta Santa(vedi sussidio Insegnaci a pregare – Vivere l’Anno della preghiera in preparazione al Giubileo 2025, disponibile online su iubilaeum2025.va)».

Aspettiamo con gioia questo grande appuntamento, che sarà «per tutti occasione di rianimare la speranza» (Bolla pontificia Spes non confundit, 1). Il Giubileo, che avrà come motto Pellegrini di speranza, inizierà il 24 dicembre 2024 con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano. Domenica 29 dicembre, in tutte le cattedrali e concattedrali, i Vescovi diocesani celebreranno la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare.

Uno dei Cristi delle confraternite durante la festa del 29 agosto

Il Santuario-Basilica di N. S. della Guardia è stato dichiarato chiesa giubilare perché, anche se non ci sarà l’apertura della Porta Santa (che avverrà solo nelle quattro Basiliche Papali a Roma), potrà offrire ai fedeli e ai pellegrini diverse occasioni per ricevere l’indulgenza plenaria. Sicuramente tutti i pellegrinaggi del primo sabato del mese saranno appuntamenti giubilari.

Papa Francesco ha chiesto che «in questo Anno giubilare i Santuari siano luoghi santi di accoglienza e spazi privilegiati per generare speranza» (Spes non confundit, 24). Accogliamo con entusiasmo queste parole e siamo disponibili a collaborare con vicariati, parrocchie, istituti religiosi, confraternite, gruppi, associazioni… per offrire qui al Santuario opportunità e occasioni per vivere «l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo» (Spes non confundit, 6).

Affidiamo questo percorso a Maria, affinché «tutti, specialmente quanti soffrono e sono tribolati, possano sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli, lei che per il santo Popolo di Dio è «segno di sicura speranza e di consolazione» (Spes non confundit, 24).